Caro Partito Democratico ti scrivo questa mia.
Caro Partito Democratico che soffri solitudine e incomprensione (presunta), tu che fai parte dell’aera politica di centro-sinistra (con trattino e senza trattino), non fare l’errore di cambiare nome e dire che sei la Sinistra (la Sinistra è Liberi e Uguali); se cambi nome, caro Partito Democratico, ti ridurrai al tre percento e forse anche meno ma, visto che hai comunque una base che ancora si aggira sopra il quindici percento, io ti consiglio di riflettere sui tuoi sbagli e dare invece veramente voce alla tua base e ciò devi farlo in fretta. Non cambiare nome, caro Partito Democratico, ciò sarebbe solo una perdita di tempo ma concentrati e sbarazzati di tutta quella classe dirigente che fino ad oggi ti ha governato (governato come si governano le pecore) e scegliti una classe dirigente nuova ma veramente nuova ed espressione della tua base. Lascia stare i colletti inamidati che giocano a tennis e passano più tempo in televisione a farsi belli che a riflettere e studiare i problemi, fuggi come la peste da tutti costoro e dal loro strascico di miserabili e patetici signorotti figli delle coop. Ritrova un motivo per esistere e che sia valido però, caro Partito Democratico. In ultimo, caro Partito Democratico: smettila di dare del fascista a chiunque non la pensi come te perché non ha senso e cerca di darti una mossa perché della tua presenza l’Italia ha bisogno; ma non solo di presenza, anche di voce concreta e non di indignazioni a comando e moralismi da circo equestre. Trova una via, caro Partito Democratico, trova una via e percorrila seriamente.