Lenti addizionali close up

 

Come funzionano le lenti addizionali

Le lenti addizionali sono semplici sistemi ottici, composti per lo più da una sola lente positiva, che, abbinate a un obiettivo, permettono di raggiungere fattori di ingrandimento più elevati grazie alla minore distanza di messa a fuoco raggiunta. Esteticamente assomigliano a un normale filtro da avvitare sulla filettatura frontale dell’obiettivo, ma a un controllo più accurato, si può facilmente individuare la curvatura della lente, che a differenza di un normale filtro a facce pian parallele, è necessaria per modificare l’inclinazione dei raggi incidenti all’obiettivo, e produrre così un maggiore ingrandimento in fase di ripresa.

Sono quindi, semplificando il concetto, delle lenti di ingrandimento da abbinare agli obiettivi. Le lenti addizionali hanno varie “potenze”, ovvero capacità di ingrandire il soggetto e vengono identificate in diottrie (+1, +2, +4, +5, ecc…). La diottria di una lente addizionale è correlata alla sua lunghezza focale. Infatti, le lenti positive, hanno una lunghezza focale ben definita, esattamente come gli obiettivi che si montano sulla reflex o che corredano le compatte. La lente addizionale è quindi un obiettivo “essenziale”, composto da una sola lente poiché non è necessario correggere le eventuali aberrazioni generate dalla stessa poiché verrà abbinata a un obiettivo, la cui costruzione ottica complessa, consente di alleviare gli eventuali difetti ottici apportati dall’aggiunta di un’ulteriore lente nello schema ottico originale dell’ottica. La lunghezza focale (in metri) di una lente addizionale è data dall’inverso delle sue diottrie. Pertanto, una lente addizionale di 2 diottrie (come una delle due lenti addizionali presenti nel Kit Macro) ha una lunghezza focale uguale a mezzo metro, ovvero 500 mm, ricavato dalla semplice formula F=1/D espressa in metri. Il modello invece da 4 diottrie ha una lunghezza focale di 250 mm e se si utilizzano assieme (4+2) la focale risultante sarà di 167 mm (1.000 mm/6). L’abbinamento di una lente addizionale a un obiettivo porta ad una riduzione della focale risultante. Più precisamente la focale generata dall’accoppiata lente addizionale e obiettivo è pari al rapporto tra il prodotto e la somma delle focali in gioco.

Fn=(Fo*Fa)/(Fo+Fa), dove Fn è la nuova focale, Fo è la focale dell’obiettivo e Fa è la focale della lente addizionale. Il rapporto di ingrandimento ottenibile invece si trova con la formula R=Fo/Fn.

Da queste semplici formule appare evidente come l’ingrandimento aumenti con l’incremento delle diottrie delle lenti addizionali e con l’aumento della lunghezza focale dell’obiettivo utilizzato. Per ottenere l’ingrandimento più elevato possibile con un dato corredo occorrerà quindi utilizzare l’obiettivo con la focale maggiore abbinato alla lente addizionale con la diottria più elevata, o più lenti addizionali, ricordando infatti che le diottrie si sommano nell’utilizzo di più lenti. Ovviamente va tenuto presente che ogni lente addizionale introduce delle aberrazioni, tanto più evidenti quanto più la diottria è elevata, e man mano che si sale con gli ingrandimenti, l’obiettivo a cui è abbinato potrebbe non riuscire a contenere adeguatamente le aberrazioni ottiche generate dalla lente addizionale.

(Fonte: estratto da un articolo di Valerio Pardi in “www.nikonschool.it/experience/foto-video-macro.php”)


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