Galeotto fu il trattino.

Galeotto fu il trattino e chi lo scrisse.

Ventidue dicembre 2022, scandali di mazzette al parlamento europeo e crisi profonda del Partito Democratico condotto dal dimissionario Enrico Letta. Il PD agonizzante sta forse morendo? C’è chi afferma che è ormai agli sgoccioli (Bertinotti qualche giorno fa ebbe a dire che il PD è un morto che cammina). Questo il preambolo per il lettore futuro.

Mafalda Bocchino, su L’Identità di ieri dice che il Partito Democratico potrebbe scindersi a breve e secondo me ha ragione. Ma sono convinto che ci sia una ragione legata al passato, o meglio al presente e al recente passaggio della politica dalla strettoia del governissimo (governo Draghi). I partiti (a eccezione di Fratelli d’Italia) hanno bisogno di riaffermare la loro identità, devono essere di nuovo visibili ai loro elettori. Ciò fa di una identità chiara una necessità impellente e qui sta il dramma del PD, ovvero l’aumento esponenziale del dramma già mezzo consumato del PD. Tornando a un lontano passato, alle vicende di Mani Pulite, il mondo politico italiano così come lo conoscevamo (molti partiti con una veste e una identità certissima) viene spazzato via e la Democrazia Cristiana perde definitivamente il controllo del potere. Ma fin dalla nascita della repubblica quel partito era stato il referente e garante per la nazione davanti al mondo atlantico (gli Stati Uniti d’America). La credibilità dell’Italia era legata alla Democrazia Cristiana, al centro.
Con Mani Pulite, spazzati via i partiti, si formano nuovi agglomerati che ambiscono a riempire il vuoto ma non hanno la legittimazione storica della DC e in affanno per potersi accreditare nell’Occidente questi nuovi agglomerati si inventano il trattino: centro-destra, centro-sinistra (e nei primi anni fu tutto un parlare sulla necessità o meno di quel trattino che in qualche modo manteneva una forma di distinzione tra una parte e l’altra).

Veniamo all’oggi, anzi a poco tempo fa: il Partito Comunista si toglie le penne e pian piano muta in PDS, DS e poi chiamando dentro quelli prima del trattino diventa PD. Ulivo e Margherita erano state coalizioni col trattino ma sempre una forzatura erano. Il PD, nuovo soggetto e partito che nasce non come coalizione ma come fusione è il superamento dei distinguo e la fine del trattino. Ma i tempi cambiano e le necessità dei movimenti politici pure. Oggi dato il recentissimo passato e le vicende internazionali i partiti hanno bisogno di una identità vera, non scremata da sfumature di colori. La gente vuole un punto di riferimento e partiti come PD e Forza Italia che contengono al loro interno tutti i colori possibili non hanno più splendore. La caduta è libera (anche nei sondaggi).

Oggi i maggiori partiti del nostro arco costituzionale non hanno più bisogno di un trattino per essere riconosciuti come parte dell’alleanza atlantica, dell’Occidente e quindi quel trattino e la forzata alleanza con il centro viene meno. Fratelli d’Italia raggiunge il trenta percento (secondo me più per disperazione del popolo che vede incapacità negli altri) e i grandi partiti contenitore si sciolgono al vento. In più c’è una campagna elettorale disastrosa da parte del PD e di un Enrico Letta ormai vaneggiante. Non basta: gli scandali che stanno affiorando al parlamento europeo mettono in crisi una parte della sinistra e il PD che già era in crisi si trova su una faglia di Sant’Andrea impressionante con un terremoto emozionale gigantesco. I pretendenti al trono (o al capezzale) del partito sono portati da idee nette, senza trattino e un partito che invece è la sintesi di molte anime diverse non può reggere il carico e forse capitolerà in una scissione a catena che ne decreterà la morte o l’irrilevanza politica.


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