Berenice e Serena Tremendina.
Domenica, il giorno più bello. Berenice quella domenica di febbraio andò a far visita alla sua amica Serena che abitava di là del bosco, su una radura spalmata magica dove crescevano i fiori turchini. Serena Tremendina era una bimba, alta poco più di un soldo di cacio e con una vispa intelligenza creativa: passava il suo tempo libero – libero dai compiti – cucendo accessori per le sue bambole di carta folletta. Tornando a Berenice: la bimba Berenice, con il suo vestitino nuovo tutto colorato e il suo cappello trionfale che le blaterava sulla testa si incamminò, andò prima a trovare il lupo bancario e con lui restò a sorbire del té per una buona mezz’ora, poi al rintocco del gufo sul ramo si rimise in cammino e arrivò alla casetta bianca di Serena Tremendina. Le bimbe si salutarono e poi di corsa a giocare, liete di poter passare un pomeriggio insieme. Serena e Berenice giocarono con le bambole e con le casette di carta gnoma. Quando calò la sera Berenice si congedò e accompagnata dal suo amico lupo bancario tornò a casa per far compagnia alla mamma che stava preparando la cena. Che bel pomeriggio quello passato con Serena Tremendina: Berenice conservava nella sua borsetta di bimba un bigliettino che la sua amica le aveva scritto ma, per essere due amiche tremendine, nessuno seppe mai cosa si scrissero.